martedì 28 maggio 2013

Chi acquista l'oro fisico venduto nei mercati?

Rimane fortemente acquirente di oro il settore istituzionale, con le banche centrali che mantengono la loro fiducia nel metallo prezioso.



Nonostante nel mese di aprile l'incremento delle riserve sia stato inferiore se paragonato ai deflussi registrati nei veicoli d'investimento finanziario, il trend seguito dagli istituti di politica monetaria hanno rassicurato in parte gli investitori, visto che i prezzi hanno ricevuto un parziale sostegno proprio dagli acquisti delle Banche centrali.
Secondo i dati forniti dal Fondo monetario internazionale, si rilevano attività rilevanti da parte di Russia e Kazakstan, entrambi produttori auriferi, i cui Governi hanno messo a punto programmi per l'acquisto graduale di metallo dalle minerarie locali.

Entrambi i Paesi hanno totalizzato acquisti rispettivamente 269mila e 85mila once, portandole a 31,8 e 4 milioni di once. Anche la banca centrale dell'Azerbaijan – che fino al 2012 non possedeva nemmeno un lingotto – ha prosegutio la campagna acquisti, per il quarto mese consecutivo: le sue riserve sono salite di 32mila once, a un totale di 129mila. Dopo il crollo delle quotazioni dell'oro, che lo scorso 16 aprile ha toccato il minimo da due anni a 1.321 $/oz, gli analisti aspettavano con particolare interesse l'aggiornamento dei dati Fmi sulle riserve auree. In realtà non è dato sapere se gli acquisti delle banche centrali siano avvenuti prima o dopo il 16 aprile, il che complica l'interpretazione dei dati.

In particolare, Mosca e Astana potrebbero anche aver comprato per sostenere le proprie società aurifere dopo il crollo dei prezzi, piuttosto che per convinzione sulla bontà dell'investimento.Anche l'entità degli acquisti non è particolarmente rilevante: i tre Paesi insieme hanno acquistato l'equivalente di 27,6 tonnellate di oro, troppo poco per contrastare i riscatti record dagli Etf, che in aprile hanno totalizzato 176 tonnellate. Le cifre dell'Fmi sembrano comunque aver rassicurato, almeno in parte, il mercato su una fonte di domanda che negli ultimi anni si è dimostrata cruciale nel sostenere i prezzi dell'oro.

Solo dal 2010 le banche centrali, come riporta il Sole24Ore, sono diventate acquirenti nette del metallo, dopo decenni in cui avevano soprattutto venduto.In una giornata caratterizzata da volumi molto sottili, per la chiusura contemporanea delle Borse statunitensi e britanniche, le quotazioni dell'oro sono rimaste stabili intorno a 1.395 dollari l'oncia, senza riuscire a superare la soglia dei 1.400 $, che si sta dimostrando una resistenza difficile da superare.

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