giovedì 2 maggio 2013

Prezzo Oro, favorito dal taglio tassi Bce?

La decisione attesa da più parti è arrivata: il consiglio direttivo della Banca centrale europea, nella riunione tenuta questa mattina a Bratislava, ha deciso di tagliare il tasso di rifinanziamento dell'Eurozona di un quarto di punto al nuovo minimo storico dello 0,5%.
L'ultima riduzione del costo del denaro risaliva al luglio 2012, ma il perdurare della crisi economica e un'inflazione sotto controllo hanno convinto la Bce a intervenire di nuovo. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale della Bce scende di mezzo punto all'1%, mentre il tasso sui depositi, già a quota zero, resta invariato. La decisione attesa da più parti è arrivata: il consiglio direttivo della Banca centrale europea, nella riunione tenuta questa mattina a Bratislava, ha deciso di tagliare il tasso di rifinanziamento dell'Eurozona di un quarto di punto al nuovo minimo storico dello 0,5%. L'ultima riduzione del costo del denaro risaliva al luglio 2012, ma il perdurare della crisi economica e un'inflazione sotto controllo hanno convinto la Bce a intervenire di nuovo. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale della Bce scende di mezzo punto all'1%, mentre il tasso sui depositi, già a quota zero, resta invariato.

Il governatore Mario Draghi ha spiegato in conferenza stampa (video) che la Bce ha adottato "diverse misure per fornire liquidità e rilanciare il credito al settore privato" e che è "pronta ad agire" nuovamente se le condizioni economiche dovessero suggerirlo. La Bce, ha aggiunto Draghi, "è tecnicamente pronta a gestire tassi negativi" e a tal riguardo la "mente è aperta". La decisione odierna, ha precisato, è stata presa "a maggioranza", ma non all'unanimità. Il taglio dei tassi "dovrebbe sostenere la ripresa più in là" nel corso dell'anno. La previsione resta quella indicata già da tempo, cioè di una "graduale ripresa" solo nella seconda parte del 2013, anche se "sono ancora prevalenti i rischi di un peggioramento". Tra i tasti dolenti per l'Eurozona resta il problema dell'occupazione: lo stesso Draghi - che ha parlato di "frustrazione" in seno all'Eurotower - ha riconosciuto che le condizioni del mercato del lavoro "restano deboli".

In tema di credito, è stata poi avviata una fase di consultazioni con altre istituzioni per sostenere il mercato dei titoli garantiti da prestiti emessi dalle banche, in "un'operazione tesa a facilitare i prestiti a famiglie e imprese", ha spiegato Draghi. Il governatore ha accennato alla possibilità di lavorare sugli Abs, coinvolgendo la Banca europea per gli investimenti, e cioé obbligazioni garantite da attività diverse dai mutui, ma ha anche detto che "siamo ancora lontani dal trovare la soluzione".

L'Eurotower, ha aggiunto, ha deciso di prolungare fino all'8 luglio del 2014 le aste con cui fornisce liquidità illimitata a scadenza trimestrale. In particolare sono state annunciate tre aste straordinarie di rifinanziamenti ultra agevolati di prestiti a tre mesi a favore delle banche commerciali. A queste condizioni, "le banche non possono utilizzare la mancanza di liquidità come scusa per non fornire credito". Da Bratislava è arrivata la conferma che la politica monetaria della Banca centrale europea "resterà accomodante per tutto il tempo che sarà necessario" e che l'Eurotower "monitorerà molto da vicino" le informazioni economiche e monetarie. Quanto all'inflazione, le aspettative sono per un tasso di crescita dei prezzi "sotto ma vicino al 2% nel medio termine".(Repubblica)

Ai governanti europei è andato l'invito a "non allentare gli sforzi per ridurre i deficit", e "non smontare" quanto di buono fatto finora, mentre devono "continuare a promuovere riforme strutturali" per il rilancio economico. Per il risanamento dei bilanci, Draghi ha indicato la via della riduzione della "spesa corrente", visto che il livello d'incidenza del Fisco è già molto alto. Anzi, il governatore ha sottolineato che "purtroppo in una situazione d'emergenza si sono aumentate le tasse dove già erano molto alte". Un riferimento esplicito è stato fatto a Italia e Spagna, verso le quali, "anche grazie all'azione Bce", si segnala un "ritorno della fiducia". Quanto a Cipro, infine, si segnala che il board ha deciso di tornare ad accettare i titoli di Stato di Nicosia come collaterali nonostante siano a livello 'spazzatura' per le agenzie di rating.




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