giovedì 4 luglio 2013

Draghi, tassi al livello attuale o più bassi per lungo tempo

La politica monetaria resterà accomodante per un lungo periodo, per tutto il tempo che sarà necessario. Draghi si conferma colomba durante la conferenza stampa seguita alla decisione della Bce di lasciare Draghi, tassi al livello attuale o più bassi per lungo tempo invariato il tasso di rifinanziamento pronti contro termine al minimo storico dello 0,50%. Una decisione attesa dai mercati. 





Tassi che però "resteranno ai livelli attuali o a un livello più basso per un periodo di tempo esteso", ha affermato a sorpresa il presidente della Bce, evitando però di indicare quanto tempo. Si è solo limitato a dire: "un periodo prolungato non è sei o dodici mesi". L'inflazione è bassa e ciò giustifica questa nuova strategia sulla forward guidance, adottata "all'unanimità" dal direttivo della Bce e questo "è importante".

La Banca centrale europea assume quindi una linea più morbida sui suoi orientamenti di politica monetaria, affermando per la prima volta esplicitamente che intende tenere i tassi di interesse ai valori attuali o perfino più bassi per un periodo di tempo che quindi, in base alle precisazioni di Draghi, supererà l'anno. "Non reagiamo alle azioni di altre Banche centrali. Il punto della discussione è come reagire al meglio all'aumento della volatilità? Sarà un cambio transitorio, solo una volatilità di breve termine, oppure saranno dei cambiamenti permanenti?". E' questo discorso che giustifica le guidance future.

Il board della Bce nella riunione odierna ha anche parlato a lungo dell'ipotesi di un taglio dei tassi di interesse. "Ci sono molte ragioni per un calo dei tassi e altrettante per non ridurli", ha spiegato, indicando che il tasso sulle operazioni di rifinanziamento allo 0,50% non è il livello più basso e comunque c'è anche il tasso sui depositi: "Manteniamo la mente aperta sui tassi di interesse sui depositi e siamo tecnicamente pronti" per un taglio degli stessi sotto lo zero.

Naturalmente la Bce monitorerà tutte le informazioni che arriveranno anche perché i rischi per le prospettive economiche dell'eurozona continuano a essere orientati al ribasso. In particolare, a pesare potrebbero essere una domanda interna e globale più debole del previsto e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme da parte dei governi.

I recenti dati sulle indagini "hanno mostrato alcuni ulteriori miglioramenti" rispetto ai bassi livelli toccati dall'economia dell'area euro e la linea accomodante della Bce "dovrebbe contribuire a supportare prospettive di ripresa più avanti nell'anno" con le pressioni sui prezzi che resteranno basse a medio termine, anche se soggette a volatilità. "La nostra uscita dalle misure non convenzionali resta lontana", ha ribadito Draghi, sottolineando però che la Bce "ha una mente aperta".

A dispetto dei recenti sviluppi, il miglioramento complessivo dei mercati finanziari, avviato la scorsa estate, dovrebbe trovare la strada per arrivare all'economia reale, grazie ai progressi registrati nel consolidamento fiscale, ha aggiunto il numero uno dell'Eurotower, chiedendo all'Europa di accelerare sull'unione bancaria, in modo da "diminuire la frammentazione nella trasmissione della politica monetaria". In questo senso sono "cruciali" i futuri meccanismi unici di supervisione e risoluzione.

Infine, il numero uno dell'Eurotower ha ribadito la correttezza dell'uso di contratti di finanza derivata quando era al Tesoro italiano, rivendicando che tutte quelle operazioni erano state vidimate da Eurostat, che non servivano ad "abbellire i conti", conti peraltro "già conosciuti", e che vennero fatte nell'interesse dell'Italia.

Piazza Affari accelera con decisione assieme agli altri mercati europei dopo le parole di Draghi. Il Ftse Mib sale ora del 2,39% a 15.647 punti, Londra guadagna il 2,97%, Parigi il 2,09%, Francoforte l'1,75% e Madrid il 2,4%. Scema la tensione anche sul mercato obbligazionario. Lo spread tra il rendimento dei Btp a dieci anni e gli equivalenti tedeschi scende 286 punti, con un rendimento al 4,48%. Il differenziale Bonos/Bund è a 312 punti per un tasso del 4,74%. Il rendimento dei bond decennali portoghesi, che ieri ha superato l'8%, arretra al 7,6%. Milano Finanza



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